Antropologia, liminalità, letteratura
I tre saggi qui raccolti fanno luce sul rapporto fra l’antropologia di Victor Turner e la letteratura. Le figure letterarie sono paradigmi universali, condivisi da società diverse ma accomunate da processi simili di scansione rituale dell’esistenza: svelando la finzione e la relatività dei rapporti reciproci, la loro staticità e prevedibilità, la letteratura fa emergere per contrappunto gli individui, che solo in certe circostanze, di allentamento o sospensione dei legami strutturali, possono riscoprire la loro comune umanità. Turner giunge così a cogliere, con gli strumenti del sapere etnografico e religioso, quel nucleo motivazionale che spiega l’irriducibile vitalità della scrittura letteraria e l’attrazione costante che esercita su di noi.
VICTOR TURNER (1920-1983) ha svolto un’intensa ricerca etnografica tra gli Ndembu dello Zambia. Ha insegnato fino al 1963 all’Università di Manchester e poi alla Cornell University e all’Università della Virginia negli Stati Uniti. Per Morcelliana ricordiamo: Il processo rituale. Struttura e antistruttura (2001 2ed.); Simboli e momenti della comunità. Saggio di antropologia culturale (2003 2ed.); La foresta dei simboli (2019 4ed.).
- Autore
 - Victor Turner
 - Titolo
 - Antropologia, liminalità, letteratura
 - A cura di
 - Massimo Bonafin
 - Marchio editoriale
 - Morcelliana
 - Pagine
 - 208
 - Collana
 - Pellicano Rosso
 - CategoriaEditore
 - V
 - CodiceStatoDisp
 - D
 - Anno di pubblicazione
 - 2022
 
  
                        
 La presentazione del curatore