I giorni del mondo
All’uscita, nel 1981, della prima edizione di quest’opera, Giovanni Arpino salutava l’evento scrivendo ad Artom: «[...] questo libro così nitido, impavido, fermo, che il filtro degli anni ti ha “dittato dentro”». Ma non è solo un romanzo storico che narra le vicende della comunità ebraica di Asti, nel periodo che va dall’età napoleonica alla formazione dell’unità d’Italia: è anche, come scrive Paolo De Benedetti nella Prefazione, una «voce autentica dell’ebraismo italiano, così peculiare e ricco nei suoi intrecci con il mondo non ebraico al quale tanto ha dato». E nel racconto di Artom – nelle storie particolari di Raffaele, Zaccaria, Isacco, Dolcina... – la narrazione, salvando le tracce di ogni singolo passato, custodisce, con gesto proprio della memoria ebraica, schegge di futuro: «La sera del pranzo di Pasqua, in famiglia si auguravano a vicenda “quest’altr’anno a Gerusalemme” [...] Ma in realtà ogni volta che Raffaele ritornava al Chiossetto [...] sentiva che la sua terra era quella, che il paesaggio di collina, tagliato dalle anse lente del fiume, era quello in cui avrebbe voluto trascorrere la sua vita, i giorni, le notti».
GUIDO ARTOM, nato a Torino nel 1906 da famiglia astigiana, è morto a Milano nel 1982. Ha svolto attività giornalistica ed editoriale. Ha curato l’edizione del Journal d’un diplomate di Henry d’Ideville. Tra i suoi libri (tradotti anche all’estero) ricordiamo: Napoleone è morto in Russia (1968); Cinque bombe per l’Imperatore (1974); I giudici scomparsi (1977); La Duchessa di Berry (1982).
- Autore
- Guido Artom
- Titolo
- I giorni del mondo
- Prefazione
- Paolo De Benedetti
- Marchio editoriale
- Morcelliana
- Pagine
- 336
- Collana
- Pellicano Rosso
- CategoriaEditore
- V
- CodiceStatoDisp
- O
- Anno di pubblicazione
- 2024
- Numero di edizione
- 5
- Prima edizione
- 1992