Tristezza dello storico
Nel 1939, sotto lo pseudonimo di Henri Davenson, Marrou pubblica su «Esprit» il saggio Tristezza dello storico. L’anno prima aveva pubblicato il suo primo libro, destinato a diventare un classico della storiografia del ’900, Sant’Agostino e la fine della cultura antica. Perché questo titolo enigmatico, o meglio, paradossale? Prendendo spunto da un libro di Raymond Aron (Introduction à la Philosophie de l’Histoire, 1938), Marrou traccia qui una sorta di discorso sul metodo storiografico: il nesso teoria/fatti, interpretazione/ documenti, metafisica/sapere positivo ... Un discorso che si conclude, al di là delle illusioni positivistiche, con il riconoscimento che «lo storico non può eliminare una soggettivià essenziale ... lo storico è un uomo che riflette sul passato degli uomini, sul suo passato». In pagine brillanti, non solo Marrou conduce al cuore dell’impresa storiografica, ma tracciandone le possibilità e i limiti, mette a capo sorprendenti riflessioni che anticipano il suo libro forse più celebre, La conoscenza storica – quasi che Tristezza dello storico ne fosse la cellula originaria.
HENRI-IRÉNÉE MARROU (1904-1977) è stato uno dei più importanti storici francesi e docente di Storia del cristianesimo alla Sorbona di Parigi. Ricordiamo: Storia dell’educazione nell’antichità (Studium, Roma 19944); La conoscenza storica (il Mulino, Bologna 19983); Sant’Agostino e la fine della cultura antica (Jaca Book, Milano 20162).
- Autore
 - Henri-Irénée Marrou
 - Titolo
 - Tristezza dello storico
 - Sottotitolo
 - Possibilità e limiti della storiografia
 - A cura di
 - Maurilio Guasco
 - Marchio editoriale
 - Morcelliana
 - Pagine
 - 96
 - Collana
 - Pellicano Rosso
 - CategoriaEditore
 - V
 - CodiceStatoDisp
 - D
 - Anno di pubblicazione
 - 2018
 - Numero di edizione
 - 2
 - Prima edizione
 - 1999