Per gioco
Il “gioco” come concetto filosofico attraversa la storia del pensiero occidentale, da Eraclito a Nietzsche per citare due figure emblematiche dell’età antica e moderna. Negli scritti (1946-1973) qui per la prima volta tradotti Eugen Fink mediante un’indagine fenomenologica condotta su alcune “modalità fondamentali” dell’esistenza – oltre al gioco, il lavoro, la morte, l’amore... – ne approfondisce la funzione antropologica, utile a comprendere l’umano. Se dell’uomo in quanto ens cosmologicum si può parlare solo attraverso la sua relazione con il mondo, il gioco è un osservatorio privilegiato, un modo d’essere peculiare di questa relazione. Nel gioco l’uomo interagisce con l’alterità e con l’ulteriorità: indossare maschere, assumere ruoli, attraversare soglie trasponendosi in luoghi e tempi diversi, è un modo per eccedere la propria esistenza finita.
EUGEN FINK (1905-1975), allievo di Husserl e Heidegger a Friburgo, è stato uno dei maggiori esponenti della scuola fenomenologica. Fra le opere tradotte in italiano: La filosofia di Nietzsche (Marsilio, 1973); Fenomeni fondamentali dell’esistenza umana (ETS, 2007); Introduzione alla filosofia (ETS, 2011); Le domande fondamentali della filosofia antica (Donzelli, 2013); Introduzione alla pedagogia sistematica (Scholé, 2019).
- Autore
 - Eugen Fink
 - Titolo
 - Per gioco
 - Sottotitolo
 - Saggi di antropologia filosofica
 - Traduzione
 - Giovanni Jan Giubilato - Andrea Fiamma
 - Introduzione
 - Virgilio Cesarone
 - Marchio editoriale
 - Morcelliana
 - Pagine
 - 176
 - Collana
 - Pellicano Rosso
 - CategoriaEditore
 - V
 - CodiceStatoDisp
 - D
 - Anno di pubblicazione
 - 2023
 - Numero di edizione
 - 2
 - Prima edizione
 - 2016