Nella casa parrocchiale tardo barocca di Mooshausen, nell’Algovia sveva, a metà strada tra Monaco e Lindau, è conservato un ampio e singolare carteggio delle lettere che Guardini inviò al miglior amico di una vita intera, Josef Weiger. Nel suo lascito si trovano 223 lettere di Guardini, comprese alcune cartoline e bozze di articoli e di prediche, che permettono di gettare uno sguardo insolito specialmente nel mondo spirituale del giovane Guardini. Con queste lettere, sono stati raccolti anche documenti che riguardano Weiger o gli abitanti della casa parrocchiale.
Nelle lettere Guardini riflette su se stesso, mettendosi a confronto anche con Weiger, che considera molto più maturo. Descrive inoltre amici, conoscenti, famiglia, incontri, ad esempio quello con il pedagogista Friedrich Wilhelm Foerster, e luoghi, come Tubinga e Beuron; commenta la lettura di Agostino, Tommaso, Newman e la letteratura contemporanea di Nietzsche, Bremond e Freud; elabora alcune traduzioni di Newman e della mistica francese Lucie Christine, e più tardi anche di Leopardi. Guardini descrive poi gli incontri con la musica di Richard Wagner e Hugo Wolf, e una mostra di espressionisti, tra cui Emil Nolde, che lo colpisce profondamente.
Commoventi sono anche i ragionamenti dell’autore sulla fede, sulla devozione e sulla Rivelazione. La corrispondenza tocca anche temi come la pazienza, la speranza, la fedeltà, l’attesa di un sovvertimento della cultura.
ROMANO GUARDINI (1885-1968) è stato uno dei protagonisti della storia culturale europea del sec. XX. Presso la Morcelliana è in corso di stampa l’Opera Omnia.
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