Chi brucia i libri
«Chi brucia i libri finisce presto o tardi per bruciare gli uomini».
(Heinrich Heine)
Hitler inaugura il suo regime con un gigantesco falò di libri; la furia degli ayatollah si scatena contro i Versi satanici di Rushdie; diversi celebri scrittori, da Virgilio a Kafka, decidono di distruggere la loro opera. Questi eventi hanno un denominatore comune? Una ricerca sorprendente attorno a un enigma fondamentale, quello della relazione dell’uomo con la biblioclastia. Fare luce su di esso ci consente di comprendere meglio le malattie politiche che hanno colpito il Novecento e che funestano anche questo secolo: totalitarismo, razzismo e fondamentalismo. I risultati di questa indagine in chiave psicanalitica, che getta un nuovo sguardo sul pensiero di Freud, sono inaspettati e spiazzanti: dalla rivelazione che le grandi religioni si fondano sulla autodistruzione del loro testo più sacro, al ruolo – sempre più problematico – del Libro in una società senza Padre.
Gérard Haddad (Tunisi, 1940), psicanalista e saggista, allievo di Jacques Lacan e Yeshayau Leibowitz, è uno degli intellettuali francesi più attivi nell’analisi dei fenomeni sociali che segnano il nostro tempo. Tra le sue opere ricordiamo: Manger le livre (Grasset, 1984); Le jour où Lacan m’a adopté (Grasset & Fasquelle, 2002); Dans la main droite de Dieu: Psychanalyse du fanatisme (Premier Parallèle, 2015); Le complexe de Caïn: terrorisme, haine de l’autre et rivalité fraternelle (Premier Parallèle, 2017). Con la moglie Antonietta ha pubblicato Freud in Italia. La psicoanalisi è nata in Italia, Xenia, Milano 1996.
- Autore
- Gérard Haddad
- Titolo
- Chi brucia i libri
- Sottotitolo
- Biblioclastia, messianismi e rifiuto del Padre
- A cura di
- Paolo Infantino
- Marchio editoriale
- Schole'
- Pagine
- 256
- Collana
- Orso blu
- CategoriaEditore
- V
- CodiceStatoDisp
- D
- Anno di pubblicazione
- 2021