Qohelet o della serenità del vivere
«Dio ha posto ogni cosa nel suo tempo. Nel cuore umano ha posto anche il senso dell'eterno, senza però che l'uomo possa comprendere dal principio alla fine l'opera di Dio». Muovendo da questo passo del Qohelet (3,11) l'autore interpreta il più enigmatico dei libri biblici a partire dal suo andamento dialettico. La vita è un alternarsi di opposizioni - un tempo per nascere e uno per morire, un tempo per piantare e uno per spiantare... - la cui legge sfugge all'uomo. Nondimeno, nell'uomo Dio ha posto l'a priori di un ultimo senso, tanto da poter affermare che «Dio ha fatto bella ogni cosa nel suo tempo». Un senso esso stesso misterioso, tuttavia sufficiente a costituire la buona accoglienza dei giorni, la «serenità del vivere». Una dialettica che, andando al di là di letture univocamente nichilistiche, conduce a sorprendere, da un lato, inaspettate affinità tra Qohelet ed Eraclito, dall'altro echi qoheletici in Kirkegaard, Husserl, Jaspers, Levinas, Eliot e Ricoeur. Quasi Qohelet fosse un testo inaggirabile per porre le domande essenziali sulla soggettività e il tempo - sul significato dell'esistere.
VIRGILIO MELCHIORRE è professore di Filosofia morale presso l'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano. Tra le sue opere: La via analogica (Vita e Pensiero 1996); Dialettica del senso. Percorsi di fenomenologia ontologica (Vita e Pensiero 2002). Presso la Morcelliana ricordiamo: Creazione Creatività Ermeneutica (1997), Sulla speranza (2000). Collabora a «Humanitas» e «Hermeneutica».
- Autore
- Virgilio Melchiorre
- Titolo
- Qohelet o della serenità del vivere
- Marchio editoriale
- Morcelliana
- Pagine
- 104
- Collana
- Pellicano Rosso
- CategoriaEditore
- V
- CodiceStatoDisp
- D
- Anno di pubblicazione
- 2000