Tra le discipline della “sacra scienza” che hanno subito recentemente un processo profondo di scavo è paradossale che, proprio in antitesi con la sua denominazione, stia ai primi posti la teologia “fondamentale”. Succeduta, ma senza certo identificarvisi né strutturalmente, né, in tutto, per finalità alla vecchia apologetica, essa stenta a trovare un suo soddisfacente statuto scientifico pure nell’ambito cattolico; ciò è dovuto al rinnovamento radicale della problematica sui rapporti tra filosofia – metafisica? – e sapere della fede, tema influenzato intensamente dai dialoghi e scambi ecumenici, e all’irrompere impetuoso, in teologia, della coscienza storica (“storia della salvezza”, sul piano oggettivo; “storicità del dogma”, su quello soggettivo).
Il teologo Joseph Ratzinger, nei saggi raccolti in questo volume, cerca di tracciare alcuni lineamenti essenziali della rinnovata configurazione di questa disciplina, in una via che, indicatagli soprattutto da un’affinata sensibilità storica, ben cautelata da cedimenti storicistici, evita posizioni estreme di chiuso conservatorismo e di avventurosità progressista. Il discorso – molto vario nel tono, ora meditante, ora di rigorosa argomentazione, ora di garbata polemica – affronta principalmente due temi attuali nella discussione cattolica e in quella con gli evangelici e gli ortodossi: natura e fondazione della fede, ecclesialità autentica del ministero; il principio portante è quello della Tradizione, come “noi” della Chiesa perdurante nel tempo, congiunto con L’universalità dello spazio.
DI JOSEPH RATZINGER, ora papa Benedetto XVI, presso la Morcelliana ricordiamo: Episcopato e primato (con K. Rahner, 1996); Rivelazione e tradizione (con K. Rahner, 1970); L’unità delle nazioni. Una visione dei Padri della Chiesa (1973), ha curato: Saggi sul problema di Dio (1975); Etica, religione e Stato liberale (con J. Habermas, 2005).
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