Uomo tragico, uomo biblico
Se «la costellazione Occidente» nasce dal contaminarsi, scontrarsi e comporsi di varie culture, hanno un particolare rilievo in questo processo la civiltà greca e quella giudaica. La visione che i Greci ebbero del mondo – di cui è emblema la vicenda di Edipo – viene qui designata «metafisica del tragico»: di fronte a una natura violenta e crudele, l’uomo è posto nel gioco spietato della vita e della morte e non può che far fronte al suo destino. Cifra del pensiero giudaico – esemplificato nelle figure di Giobbe e Qoèlet – è invece la «teologia del patto», la cui specificità è l’unico Dio con il quale Israele ha stipulato un’alleanza per sempre che richiede l’osservanza della Legge. Natoli confronta uomo tragico e uomo biblico facendone emergere il tratto comune: la consapevolezza della finitudine umana a fronte dell’indomabile.
SALVATORE NATOLI, già ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Milano Bicocca, è uno dei maggiori filosofi italiani contemporanei, autore di volumi di successo editi da Feltrinelli, Laterza, Mondadori, il Mulino. Tra le pubblicazioni più recenti per Morcelliana: Il linguaggio della verità. Logica ermeneutica (2014); Scene della verità (2018). Nel catalogo Scholé ricordiamo: Antropologia politica degli italiani (2014); I nodi della vita (2015). Intervento dell'autore al FestivalFilosofia 2022 (17/09 ore 11:30)
- Autore
- Salvatore Natoli
- Titolo
- Uomo tragico, uomo biblico
- Sottotitolo
- Alle origini dell'antropologia occidentale
- Marchio editoriale
- Morcelliana
- Pagine
- 80
- Collana
- Piccoli Fuochi
- CategoriaEditore
- V
- CodiceStatoDisp
- D
- Anno di pubblicazione
- 2019
- Prima edizione
- 2019