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Diario
La figura di Giovanni Modugno ha un ruolo centrale nella pedagogia del Novecento italiano, in particolare per la riflessione sull’educazione dei giovani. Di recente è stato rinvenuto un suo diario, che copre un arco di tempo di oltre vent’anni, dal 1914 al 1935, con una piccola aggiunta nel 1944: qui proposto corredato da dettagliate note al testo, svela la dimensione umana di Modugno, le sue emozioni e le sue paure, ma allo stesso tempo rende conto di questioni pragmatiche e della ricerca di nuovi orizzonti e possibilità di azione. Il procedere delle annotazioni del pedagogista – relative al periodo decisivo della sua esistenza, tra i trentaquattro e i cinquantacinque anni – mette in risalto le sue tre grandi passioni: la scuola, la politica e la ricerca di «qualcosa di eterno, che riempia la vita e prepari alla morte».
Giovanni Modugno (1880-1957), professore di Filosofia e Pedagogia presso l’Istituto magistrale di Bari, fu stretto collaboratore di Gaetano Salvemini nelle battaglie politiche per l’emancipazione dei contadini nel Sud Italia dal 1910 al 1922, e rimase a lui legato da profonda amicizia fino alla morte. Costituì con alcuni coetanei il gruppo politico-culturale “Pleiade” e, con l’avvento del fascismo, decise di dedicarsi totalmente all’insegnamento fino alla pensione (1947). Nel 2005 si è concluso il processo diocesano della sua beatificazione.
- Autore
- Giovanni Modugno
- Titolo
- Diario
- Sottotitolo
- Educazione, povertà, libertà
- A cura di
- Filippo Perrini
- Marchio editoriale
- Schole'
- Pagine
- 176
- Collana
- Orso blu
- CategoriaEditore
- V
- CodiceStatoDisp
- D
- Anno di pubblicazione
- 2025