Il monoteismo può essere umanistico?
Riflettere su parole chiave dei monoteismi (ebraico, cristiano, musulmano) e dell’umanesimo, quali dignità dell’uomo, imitatio dei, agape o amore universale, genera contrapposizioni: la spinta alla secolarizzazione con la pretesa moderna di ricondurre il diritto e la convivenza fra popoli e religioni a ideali umanistici, ma anche la presa di posizione critica verso le religioni in quanto portatrici di violenza, e, all’opposto, la loro rivendicazione di un primato etico-valoriale. Il paziente lavoro filologico qui svolto sulle fonti scioglie le contrapposizioni in una prospettiva poliedrica: l’umanesimo, di matrice greca, non è un dato conchiuso, ma diviene di pari passo alla contaminazione delle culture – ellenistica, ebraico-cristiana, musulmana. La filantropia del mondo classico si riflette, e da lì va ricompresa, nei comandamenti della Torà e della Bibbia: un bacino di significati da cui hanno origine le prime comunità di credenti. Lo sforzo di interpretazione su cui esse si fondano – della Parola, della Rivelazione e dei concetti della filosofia – funge da modello ermeneutico per il dialogo e per il rispetto.
KATELL BERTHELOT, dottore di ricerca in Storia delle religioni presso l’Università della Sorbona di Parigi, ha collaborato col Centre de Recherche Français à Jérusalem. Autrice di Philanthrôpia judaica (Brill, Leiden 20042), dirige con Thierry Legrand e Michaël Langlois la Bibliothèque de Qumrân, 9 voll. (Cerf, Paris 2008).
- Autore
- Katell Berthelot
- Titolo
- Il monoteismo può essere umanistico?
- A cura di
- Giovanni Ibba
- Marchio editoriale
- Morcelliana
- Pagine
- 208
- Collana
- Pellicano Rosso
- CategoriaEditore
- V
- CodiceStatoDisp
- D
- Anno di pubblicazione
- 2015