La sapienza del limite
Il filosofo tedesco Arnold Gehlen (1904-1976) parla dell’uomo come di un essere carente, per natura limitato rispetto all’animale, eppure capace di superare i propri limiti grazie all’invenzione della tecnica. La conoscenza e la libertà dell’uomo sembrano non avere e non tollerare confini. La tendenza a superare i limiti per migliorare, tuttavia, può trasformarsi nell’illusione che sia possibile e giusto eliminare ogni limite. Ne deriva il rischio che il superamento non sia più miglioramento, ma negazione del punto di partenza e che l’essere umano, ormai illimitato, risulti piuttosto indefinito. L’uomo immagina, superando qualsiasi limite, di diventare dio ma, quando si volge a Lui, scopre un Dio che si è autolimitato proprio per far spazio all’uomo, un Dio che ha rivelato se stesso in una condizione di finitezza.
Su questo si interrogano i saggi qui raccolti, dal punto di vista biblico, teologico, filosofico e liturgico. Dal racconto genesiaco della creazione alle guarigioni miracolose del Vangelo di Marco, dalle riflessioni di Jonas sulla Shoah ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij, emerge una duplice accezione del limite: «c’è un limite che è limitante perché privativo – o comunque mortificante – dell’umano, ma c’è anche un limite che è promettente perché rende possibile e vitale l’umano».
Contributi di: M. Zani, M. Cinquetti, R. Maiolini, A. Gennari, G. Canobbio, A. Gazzoli, D. Mombelli
- Curatore scientifico
- Seminario di Brescia (ed.)
- Titolo
- La sapienza del limite
- Sottotitolo
- 33/2023
- Marchio editoriale
- Morcelliana
- Pagine
- 320
- Collana
- Quaderni teologici
- CategoriaEditore
- V
- CodiceStatoDisp
- D
- Anno di pubblicazione
- 2023
- Numero di edizione
- 1