Quante storie!
Esporre il proprio sapere professionale è una questione non semplice per chi lavora in campo educativo. Cosa raccontare? Come, e soprattutto perché? Provare a dare una risposta a queste domande significa riflettere sul ruolo che la narrazione assume nella pratica: parlare, ascoltare, rispondere, prestare attenzione, condividere, trovare accordi sono azioni che contraddistinguono il mestiere dell’educatore. Gli effetti delle parole, tuttavia, non sono immediatamente visibili e valutabili e ciò può incidere sull’identità professionale degli operatori e sulla capacità di rendere evidente il significato del loro lavoro. La sfida narrativa, raccolta anche dalla formazione e dalla ricerca, riguarda la possibilità, o l’impossibilità, di fare il racconto di sé e della propria professionalità, di raccontarsi individualmente e collettivamente con una coerenza che ha effetti sulla ricaduta formativa e sociale dell’educazione.
Livia Cadei è professoressa ordinaria di Pedagogia generale e sociale presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, dove insegna Pedagogia dei processi sociali e Pedagogia interculturale. Nel catalogo Scholé ha curato: con M. Bombardieri, Le storie nutrono (2017); di J.-M. De Ketele, Figure dell’educazione nel mondo (con D. Simeone, 2019); con D. Simeone, E. Serrelli, L. Abeni, L’altro educatore. Verso le competenze di secondo livello (2022); di L. Monchieri, Diario della prigionia (1943-1945) (con D. Gabusi, 2023).
- Autore
- Livia Cadei
- Titolo
- Quante storie!
- Sottotitolo
- Narrare il lavoro educativo
- Marchio editoriale
- Schole'
- Pagine
- 144
- Collana
- Pedagogia
- CategoriaEditore
- S
- CodiceStatoDisp
- D
- Anno di pubblicazione
- 2023
- Prima edizione
- La Scuola 2017